PERSEO






Fig. 2 - Stelle della costellazione di Perseo


Cenni di mitologia

Perseo fa parte di quella specie di saga familiare che comprende Cefeo, Cassiopea, Andromeda, Pegaso e la Balena, così ben rappresentata in cielo attraverso la Via Lattea.
La storia mitologica di Perseo è lunga e complicata: la sua futura madre Danae, figlia del re Acrisio di Argo, era stata rinchiusa in prigione da suo padre che voleva evitare il verificarsi di una profezia che lo voleva ucciso dal nipote. Zeus, però, fece visita a Danae e la rese gravida, assumendo la forma di una pioggia dorata.
Quando Acrisio scoprì la nascita di Perseo, rinchiuse madre e neonato in una cassa e li gettò in mare. Dopo molti giorni e con l'aiuto di Zeus, arrivarono su una spiaggia (isola di Serifo) dove il pescatore Ditti li liberò e allevò Perseo come suo figlio. Il fratello di Ditti, il re Polidette, si invaghì di Danae che però non ne voleva sapere. Perseo, ormai adulto, difendeva la madre e Polidette, per allontanarlo, ideò un inganno per cui Perseo fu costretto a cercare le Gorgoni per portare al re la testa di Medusa.
Le Gorgoni erano tre sorelle (bruttissime) di nome Euriale, Steno e Medusa: avevano i volti coperti di scaglie di drago, zanne da cinghiale, mani di ottone e ali d'oro e il loro sguardo trasformava in pietra chiunque le guardasse. Euriale e Steno erano immortali mentre Medusa era mortale e, rispetto alle sorelle, aveva la capigliatura formata da un ammasso di serpenti.
Polidette pensava certo al potere che può dare una testa come quella di Medusa, ma soprattutto si preoccupava di far uccidere Perseo nel tenativo di procurarsela. Ma quest'ultimo era amico degli dei e con il loro aiuto (elmo che rende invisibile, scudo riflettente, sandali alati ...) riuscì a tagliare la testa a Medusa. Dal corpo senza testa di Medusa uscì Pegaso, un cavallo alato, e un guerriero. Nel viaggio di ritorno, Perseo si fermò a riposare nel regno di Atlante che però si rifiutò di ospitarlo. Per vendetta, allora, tirò fuori la testa di Medusa e trasformò Atlante nell'omonima catena montuosa in Marocco.
Ripreso il volo, Perseo arrivò in Etiopia, nel regno di Cefeo, proprio mentre si stava consumando il sacrificio di Andromeda. Ovviamente uccise il mostro marino e salvò la fanciulla, con la quale tornò all'isola di Serifo dove tramutò in pietra Polidette e nominò re Ditti.
Atena poi mise la testa di Medusa al centro del suo scudo.
La profezia che ha dato la stura a questa storia si è effettivamente realizzata perchè un disco lanciato da Perseo durante una gara, colpì casualmente Acrisio a morte.
Perseo e Andromeda ebbero molti figli, tra cui Perses da cui si dice siano discesi i re di Persia.
Perseo è raffigurato con in mano la testa della Gorgone, testa la cui posizione è marcata dalla stella Algol ( Per). Il nome Algol deriva dall'arabo ra's al-ghul (la testa del demone Ghul), giusto per sottolineare il resistere a lungo di miti antichi. Tutta la costellazione era chiamata dagli arabi: Hamil ras al-ghul "colui che porta la testa di Ghul".
Algol è una stella doppia (binaria ad eclisse) in cui una delle due ruota attorno all'altra e periodicamente la nasconde in parte, provocando una diminuzione di luminosità.
L'altro braccio di Perseo è alzato e impugna una spada. In corrispondenza della spada Tolomeo identificò una nebulosità. Si tratta in realtà di due ammassi stellari (aperti) molto vicini e noti con il nome di h- Per.
La stella Per è il radiante delle meteore (stelle cadenti) Perseidi, più note come le stelle di San Lorenzo (il 10 agosto). Attorno al 12-13 agosto, quando Perseo sorge a nord-est se ne possono vedere fino a 60 l'ora, anche se tutti credono che sia il 10 agosto il giorno di massima frequenza.
Ricollegandosi alla morte (sul rogo) di San Lorenzo, un proverbio veneto recita "San Lorenzo dei martiri inozenti, casca dal ciel carboni ardenti"