Libera Università di Bolzano

Corso di laurea “Scienze della Formazione Primaria”

Indirizzo Infanzia

Corso di Didattica della geografia

A.A. 2008/2009



Non facciamoci prendere dal panico:

il terremoto”

29.4.09

Cosima Damiana Diana Liberti

Juna Moroder

Introduzione





Motivazione alla scelta

L’ unità didattica prende spunto dalla drammatica catastrofe che ha colpito la popolazione abruzzese il 6 aprile 2009. Oggi più che mai, dunque, si punta a trattare la problematica della sicurezza in caso di terremoti. Già da parecchi anni viene insegnato ai bambini, il comportamento più adeguato, rapido e ordinato da seguire per affrontare, in caso di allarme anti-incendio, l’evacuazione della scuola fino al punto di raccolta previsto.

Il terremoto è uno dei fenomeni naturali che più di ogni altro nei secoli, ha avuto il potere di atterrire l’uomo. La terra, ritenuta dall’esperienza comune come un riferimento stabile e sicuro, improvvisamente incomincia a tremare gettando nello sconforto chi assiste impotente al fenomeno.

In questa unità spiegheremo ai bambini, attraverso il supporto materiale di illustrazioni didattiche e di un globo in polistirolo, la struttura interna della terra, successivamente, tratteremo attraverso esperimenti, che coinvolgeranno direttamente i bambini, sia il moto delle onde sismiche, che il tema del terremoto come fenomeno naturale dal quale ci si può difendere, puntando così alle tecniche sulla prevenzione.

Il percorso dell’unità didattica prevede che i bambini non solo abbiano immediati riscontri pratici della teoria che gli verrà spiegata, ma che utilizzando anche la loro creatività riescano a comprendere esclusivamente dati basilari sul fenomeno con annesso comportamento idoneo da adottare al suo verificarsi.



Destinatari

L’unità didattica è sviluppata per una classe composta da 20 bambini, di cui 9 femmine e 11 maschi, tutti di madre lingua italiana, di età compresa tra i 3 e i 5 anni.



Prerequisiti

L’unità proposta prevede delle attività didattiche tali da coinvolgere i bambini dell’intera classe, tutti con capacità e abilità idonee per poterla mettere in atto.

Importante è valutare il loro bagaglio di conoscenze nell’ambito della tematica da trattare, valutandolo attraverso delle domande a loro rivolte, partiremo dai prerequisiti per accrescere le loro conoscenze e sviluppare la loro curiosità attraverso attività semplici ma coinvolgenti e accattivanti.



Tempi

Il periodo di tempo che permetterà la stesura della stessa unità risulta essere variabile, in quanto si adatterà alla risposta dei bambini in corrispondenza degli obiettivi da raggiungere. Calcoliamo però un periodo che non superi i due mesi.

Spazi

I luoghi che posso essere adibiti a questa attività sono ampi, confortevoli e ricchi di materiali utili alla realizzazione delle attività. La classe dovrebbe comunque essere il primo luogo nel quale il bambino si senta libero di esprimere il proprio estro.



Materiali e strumenti

La realizzazione dei laboratori che verranno sviluppati nel corso dell’unità didattica prevede l’utilizzo di svariati materiali e strumenti che serviranno in diversi momenti e per diverse attività: libri, cartoncini, colori a matita e ad olio, colla, forbici, globo in polistirolo, spago, materiali di recupero (scatole, sassi, ciotola ecc.), acqua, personal computer, fotocamera digitale e stampante.



Contenuti

I concetti chiave che verranno trattati possono essere così sintetizzati:





Obiettivi metacognitivi

Gli obiettivi metacognitivi prefissati per l’attuazione dell’ unità che svilupperemo, posso essere così suddivisi:



Obiettivi Cognitivi

Gli obiettivi cognitivi prefissati per l’attuazione dell’ unità che svilupperemo, posso essere così suddivisi:



Obiettivi Socio-affettivi

Gli obiettivi socio-affettivi prefissati per l’attuazione dell’ unità che svilupperemo, posso essere così suddivisi:





Percorso didattico

L’unità didattica parte dall’ avvio della conversazione, nella quale, ai bambini disposti in cerchio vengono rivolte domande del tipo:

- Di che forma è la terra?

- Chi ci vive?

- Voi bambini dove vivete?

- Sapete cosa c’è nel globo terrestre?

- Cosa sono il nucleo, il mantello e la crosta terrestre?

- Sapete che sulla terra si generano i terremoti?

- Sapete da cosa sono generati?

- Cosa succede alle persone, agli animali, alle case se la terra si arrabbia?

- Sapete come ci comporta in caso di terremoti?



Dopo aver raccolto le loro conoscenze, aver risposto alle domande e chiarito le perplessità, riuscendo in maniera chiara e non troppo dettagliata a spiegare che: la terra ha una struttura interna caratterizzata da una serie di gusci sferici, di cui il nucleo è la parte centrale della terra diviso in interno ed esterno, il mantello è la parte che si trova tra il nucleo esterno e la crosta terrestre che è il terreno su cui noi camminiamo dove sorgono case e palazzi, montagne e fiumi, dove vivono tutti gli animali. Così, avrà inizio il primo laboratorio, nel quale verrà mostrata alla classe una figura della terra da un lato nella sua rappresentazione classica (il globo) e dall’ altro solo una metà della terra nella sua rappresentazione e composizione interna (nucleo interno – nucleo esterno – mantello – crosta terrestre).

Successivamente viene dato loro il primo spazio per riprodurre, secondo le loro idee, la composizione interna della terra. Verranno distribuiti cartoncini, colori a matita e ad olio con i quali verrà chiesto loro di riprodurla, disegnando anche tutti coloro i quali la abitano.

Al seguito di questo laboratorio, che richiederà tempo e dedizione per i bambini, verrà avviato il secondo laboratorio: verrà mostrato loro un globo in polistirolo accuratamente realizzato nella sua composizione interna ed esterna. Questa seconda fase servirà per permettere ai bambini di toccare con mano ciò che è stato loro precedentemente spiegato, permettendo anche di sviluppare la percezione delle dimensioni. Così, verrà successivamente data la possibilità di realizzare dei piccoli globi personalizzati, che potranno realizzare con il supporto di materiali, quali: polistirolo, colori a olio, matite, forbici ecc.

Al termine, i bambini disposti in cerchio, rifletteranno insieme sul laboratorio e sul piccolo globo da loro realizzato, esprimendo al meglio tutte le nozioni apprese e dando sfogo alla loro straordinaria fantasia.

Un terzo laboratorio servirà per spiegare ai bambini il moto delle onde sismiche così verrà data loro una ciotola con dell’acqua e dei sassi, verrà riempita la ciotola e ogni bambino aspettando il suo turno dovrà far cadere in acqua un sasso, noterà concretamente il propagarsi delle onde che può essere paragonato a quello delle onde sismiche. Verrà spiegato loro che esistono diverse onde sismiche che posso essere di differente potenza: P o primarie – longitudinali ed S o secondarie – trasversali.

Successivamente verrà chiarito che proprio l’energia delle onde che si propaga lungo le faglie (zona di fratture della crosta terrestre) causa i terremoti che si manifestano come moto vibratorio del terreno che ha origine in un punto più o meno profondo della terra (ipocentro) da cui si sprigionano le onde sismiche che colpiscono maggiormente il punto sulla superficie terrestre direttamente al di sopra dell’ ipocentro (epicentro). Ogni terremoto varia a seconda della sua intensità, dunque diversa è la misura degli effetti che ha su cose e persone. Esso può essere misurato secondo due diverse scale di potenza: Mercalli (con una densa dose di soggettività) e Richter (fornisce precisamente la magnitudo) e attraverso l’utilizzo di specifici strumenti quali i sismografi, potrà essere rilevato.

L’ Italia, il nostro grande paese, è un luogo altamente sismico, ecco come si spiegano le terribili catastrofi che l’ hanno colpita in questi ultimi periodi. I terremoti purtroppo, molto spesso, non posso essere né previsti, né evitati, si può solo attuare un’ accurata prevenzione: la prima consiste nel costruire edifici in grado di resistere alle massime sollecitazioni prodotte dai terremoti e la seconda prepararsi per tale evenienza nel miglior modo possibile, cercando di imparare a controllare il panico che tale fenomeno suscita in ognuno di noi.

Questo tema verrà sviscerato in due laboratori, per permettere ai bambini di essere direttamente coinvolti. Il primo verterà sulla costruzione di una simulazione di un terremoto, così con l’ausilio di scatole, sassi, colla, spago, cartoncini e colori costruiremo un terreno (per comprendere la composizione del suolo), case e alberi di cartone che vi adageremo sopra e poi incolleremo alle estremità più piccole della scatola, precedentemente tagliate, lo spago che quando verrà stimolato e tirato farà crollare le nostre costruzioni.





















Al termine sarà necessario constatare la reazione dei piccoli, bisogna ascoltare le loro riflessioni, ipotesi e paure per far comprendere loro l’importanza della prevenzione che bisogna attuare. Nascerà il secondo laboratorio per prepararli a sapere cosa fare e come comportarsi in una eventuale situazione di disagio, quindi, si farà comprendere l’importanza di trovare riparo sotto i banchi di scuola e di collaborare tra i compagni per lo svolgimento di una simulazione serena. Verrà dato l’avvio alla simulazione, solo dopo aver chiarito le regole di base di questa prova e successivamente si cercherà di ripeterle spesso in periodi di tempo non necessariamente vicini, per controllare la capacità di memorizzazione delle regole, la loro capacità di destreggiarsi e di collaborare con i compagni ed auto controllarsi.



Valutazione

L’unità didattica presentata riteniamo possa essere facilmente realizzata, risultando comprensibile ed utile ai bambini. I laboratori nella loro semplicità, garantiscono un grado di interesse alto e suscitano sensazioni emotivamente forti. Abbiamo riscontrato solo un piccola discrepanza rilevata nella messa a punto del materiale utilizzato, in quanto, nel momento in cui viene richiesto ai bambini di realizzare il globo riteniamo possano essere in difficoltà, quindi, proporremmo che la rappresentazione venga realizzata tramite il libero disegno a differenza dell’applicazione delle immagini dei continenti precedentemente proposta. Complessivamente riteniamo che l’unità possa essere coinvolgente e allo stesso tempo affascinante, riuscendo a dare ad un mondo che apparentemente poteva apparire estraneo un’aurea di mistero.